Trials Frontier è uno di quei giochi che ad un primo sguardo ti fa pensare “l’ho già visto, niente di nuovo” salvo poi stupirti per il potenziale che offre. Lo studio RedLynx, di proprietà di Ubisoft, ha preso l’oramai rodato genere racing alla “Hill Climb” rivestendolo di un manto grafico da gioco di prima fattura e ricamando una seppur flebile trama ad ambientazione western. RedLynx, responsabile su console della serie Trials, sarà riuscita nell’intento di mettere un po’ di pepe e di design ad una tipologia di app che vanta tante declinazioni, tutte focalizzate sul mero gameplay e sulla fisica dei veicoli?
Corse e acrobazie… anche senza rete
Trials Frontier è un racing game nel quale bisognerà guidare su ondulatissimi tracciati a bordo di una moto cercando di raggiungere nel minor tempo possibile e senza incidenti il traguardo finale, cercando di regolare l’inclinazione in aria e in fase di atterraggio. Il tutto potrà sembrare familiare a chi mastica da tempo giochi su smartphone e magari ha passato ore su app come Hill Climb Racing, e in effetti sono pressoché inesistenti particolari novità se non per alcuni oggetti consumabili da poter usare in ogni gara. Salvare la valle dalle scorrerie di Butch e della sua cricca di motociclisti funamboli sarà in nostro compito e obiettivo principale, con un orecchio sempre puntato alle esigenze e richieste quotidiane dei cittadini che abitano queste lande brulle.
Proprio in questo frangente troviamo l’aggiunta più importante nel collaudato gameplay di base: il sistema di missioni che, con ricompense e obiettivi da completare, aumenta molto la longevità e spezza la ripetitività congenita di questo genere di titoli. Ci sono 10 ambientazioni per un totale di 250 missioni e 200 tracciati che dovrebbero concedere un minimo di 50 ore di gioco, mica male per un free-to-play anche offline. Il gioco offline è gradevole benché la lunghezza e difficoltà di alcuni tracciati appaia in molti casi bassa soprattutto ad un livello intermedio di gioco.
Oltre alla modalità campagna a missioni, interamente giocabile offline, ci sono anche eventi speciali e sfide contro singoli giocatori tutte accessibili previa accesso a internet. Sarà qui che i premi saranno più copiosi, ma con un accesso vincolato da più restrittivi limiti di tempo e di vite.
In gioco, grazie ai quattro comodi pulsanti virtuali sul touch screen è possibile controllare facilmente sia la velocità che l’inclinazione della moto durante tutte le fase e raramente di premere per errore un tasto anziché un altro e anche l’accesso ai comandi menu e riavvia sul mio schermo da 5” non è mai stato complesso o faticoso. A questo si aggiunge la possibilità di configurare liberamente la posizione dei tasti a schermo secondo il gusto personale.
Tra carburante, pubblicità e calore
Per giocare serve principalmente carburante, che si rigenera nel tempo e nella campagna non si consuma in caso di riavvio in gioco di una missione. La richiesta di carburante per giocare è quasi sempre accettabile, soprattutto fino alle missioni del livello 20 del personaggio, e permette agevolmente di giocare senza attendere troppo a lungo fino alla ricarica del serbatoio. Raggiungendo checkpoint delle piste e completando missioni si otterranno monete, diamanti e altri elementi utili per eseguire acquisti e upgrade nel garage e nel negozio di gioco.
Peccato che, come già visto in altri frangenti, quando si è connessi alla rete, il che è indispensabile se si vogliono eseguire upgrade ai veicoli o affrontare le modalità sopracitate, il gioco è invaso da pubblicità via via sempre più assillanti e impossibili da skippare. Sarà anche una app gratuita, ma il prezzo in termini di spot e spam e davvero alto.
A questo si aggiunge la oramai inesorabile (e per me insopportabile) piaga delle microtransazioni. Non si tratta di un gioco pay-to-win perché anche le sfide online sono ben organizzate a livello di classifiche e di rank, ma il negozio trabocca di succulenti pacchetti a cifre anche folli (19,99€ in alcuni casi) che alle volte scoraggiano i giocatori abituati a vincere giocando e non a vincere spendendo.
Ultimi due elementi ai quali bisognerà fare attenzione sono il consumo di batteria e l’eventuale stress che lo smartphone può subire con un uso prolungato. Sul mio telefono di fascia media (Asus Zenfone2 500CL) il livello di autonomia si è sceso vertiginosamente dopo una mezz’ora di gioco e ho potuto sentire quasi subito il “riscaldamento” nel retro del telefono dovuto allo sforzo della GPU anche con tutte le connessioni spente.
Le anonime due ruote
Il parco veicoli comprende 13 moto sbloccabili via via tramite dei pezzi di progetto disponibili nelle missioni: un garage più che accettabile con una buona cura dei dettagli ma una sostanziale mancanza di stile (insomma da un tema western ci saremmo aspettati qualche moto-revoler o cose del genere). E le cose non migliorano neanche sotto il livello degli oggetti del crafting che per la maggior parte sono anonimi bulloni e rondelle di diverso livello da recuperare a suon di spin nella ruota di fine livello. Il livello dei dettagli è alto, ma manca un po’ di carattere per rendere il gioco davvero carismatico.
A spezzare questo leggero anonimato ci pensano l’ambientazione e tutti gli elementi di contorno al gioco. Gli scenari sono davvero ben realizzati con il giusto mix tra vecchio west e area metropolitana contemporanea. Per certi versi l’ambientazione ricorda quella dell’ultimo film di Mad Max, anche se meno inquietante e più colorata. Un plauso va fatto infine per alla realizzazioni dei personaggi non giocanti ultimi molto dettagliati e pieni di carisma nonostante la loro funzione in gioco sia più un corollario che un indispensabile elemento di gioco.
ANDROIDGAMER.IT LO CONSIGLIA? |
Si 🙂 |
Conclusioni
Trials Frontier è un racing game di moto dove atterrare bene vale molto di più che saltare più in alto. Il sistema di missioni completamente offline e le altre modalità online permettono una differenziazione dell’offerta di gioco, avendo a disposizione una lista di tracciati ampia seppure di lunghezza fin troppo breve e una parco di accessori e veicoli più che discreto con un sistema di crafting e di ricarica delle vite (carburante, biglietti, etc) ben bilanciato.
Graficamente il gioco, nonostante un buon livello di dettagli mostra alcune lacune sotto il profilo della caratterizzazione dei veicoli e degli oggetti del crafting, bene invece le caratterizzazioni dell’avatar e degli NPC. Peccato per la prevaricante presenza di pubblicità e per le costose microtransazioni per ottenere vantaggi, ma considerato che è free-to-play non ci si può lamentare poi tanto.
Tenendo sempre conto del considerevole consumo della batteria dello smartphone e del rischio di “scaldare” troppo in caso di uso prolungato, Trials Frontier è un titolo piacevole e un ottimo passatempo sia con che senza connessione internet. Un gioco adatto a tutti, ma che è particolarmente indicato per i giocatori pratici del filone “Hill Climb”.
Ho trovato tanti spunti e motivi per proseguire nell’avventura tra i canyon di Trial Frontier desideroso di sconfiggere Butch, fino a che il bisogno di carburante e le pubblicità non si sono fatti troppo pressanti. Giocare offline, e connettersi solo in caso di necessità è cosa buona e giusta, ma un po’ scomoda per chi usa il telefono anche per social e altri tipi di contatti con le persone.
Dispositivo utilizzato per la recensione: Asus Zenfone 2 500CL - Android 5.0.1