Il suo arrivo su console ha riscosso un discreto successo, sull’onda della passione dei giocatori per i Soulslike (seppur anni luce lontano in termini di difficoltà). La versione console era già sembrata a suo tempo un eccessivo azzardo che, nonostante tutto però, era riuscita alla bene e meglio a barcamenarsi sul mercato, ma CI Games ci ha riprovato con una versione mobile del brand del quale, sinceramente, si poteva fare a meno.
GAMEPLAY – LA NOIA
Nessuna parola potrebbe meglio spiegare cosa si prova giocando a questa versione mobile di Lords of the Fallen. Il gameplay è striminzito, quasi solo l’ossatura di ciò che dovrebbe essere un gioco. Nessuna fase esplorativa vi sarà concessa, ma dovrete semplicemente limitarvi a premere con il giusto tempismo comandi a schermo (il classico “tap” o lo “swish” simulante il movimento con l’arma) per parare attacchi nemici, schivarli, attaccare o usare abilità particolari e incantesimi. Ogni scontro vi garantirà dei potenziamenti che potrete utilizzare per migliorare la prestanza del vostro pg, ma tutto sarà accompagnato da un costante senso di insoddisfazione per quello che non si può fare più che per quello che si può fare.
Quasi un quick time event perenne.
STORIA – C’È, MA NON SI CAPISCE
È presto detto: In Lords of the Fallen avremo a disposizione tre eroi (un guerriero, un clerico e un ladro) che si avventureranno all’interno del monastero di Keystone, luogo che è stato maledetto della regina dei demoni, Akasha, con l’intenzione di uccidere la stessa.
Se non masticate l’inglese vi sarà ben difficile comprendere la storia non avendo il gioco un doppiaggio italiano né tanto meno sottotitoli di sorta, audio in inglese e italiano solo nei menù.
GRAFICA E SONORO – UN BUON LAVORO SPRECATO
Graficamente il gioco si presenta bene su dispositivi di fascia medio alta, costringendo invece gli hardware inferiori a soffrire di una grafica tremenda che, dopo aver fatto spazio al più di un gigabyte necessario all’installazione, non farà certamente piacere a giocatore di turno. L’audio fa il suo dovere senza infamia e senza lode, ma peccato per l’assenza del doppiaggio italiano, come scritto sopra, o anche di sottotitoli che aiutino a comprendere meglio il tutto.
Troppo spesso quando ci si trova a parlare del passaggio dall'home gaming al mobile gaming si è costretti a parlare di insuccesso e, ahinoi, questa occasione non fa certo eccezione. Il gioco soffre di un'assenza totale di esplorabilità degli ambienti e costringe il giocatore al semplice compiere poche e insoddisfacenti mosse a schermo. Per lo spazio che occupa e per il prezzo richiesto per l'acquisto, c'è sicuramente di meglio da trovare sul Play Store. Dispositivo utilizzato per la recensione: Samsung Galaxy Tab S - Android 6.0.1
ANDROIDGAMER.IT LO CONSIGLIA?
No 🙁
Conclusioni